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L'atro volto dell'India - Karnataka

India - dal Est a Ovest

Un viaggio straordinario ideato per i veri amanti dell’ India. Un percorso che spazia di Parchi nazionali alle grandi metropoli di Kolkata e Mumbay, permettendovi di scoprire una realtà minore ricca di storia, a contatto con la gente e con l’autenticità del Paese.  Hotel 4 stelle ed i migliori disponibili nei piccoli centri.

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Programma di viaggio

1° Giorno: Arrivo a Kolkata 
Arrivo al mattino. Incontro con ns.agente e trasferimento in hotel ( le camere saranno disponibili dalle ore 12:00 ). Tempo a disposizione per il riposo. Pranzo libero. Nel pomeriggio escursione in barca per ammirare il tramonto sul fiume Gange e per assistere alla cerimonia sacra detta ‘’Sandhya Arati’ Rientro in hotel. Cena e pernottamento.

2° Giorno: visita di Kolkata – Nagpur
Prima colazione quindi visite della città: il Victoria Memorial, esempio di architettura coloniale risalente ai tempi dell’Impero britannico in India, costruito da Lord Curzon a commemorare la celebre sovrana. Le visite proseguono con il tempio Digambar Jain Parasnath Temple, tempio jainista, uno dei luoghi di culto più belli e celebri della città: In seguito visita alla casa delle Missionarie della Carità, l’ordine relgioso voluto da Madre Teresa, la cui opera verso gli ultimi fra gli ultimi è nota in tutto il mondo. Pranzo in corso d’escursione. Nel tardo pomeriggio volo per Nagpur. Arrivo e trasferimento in hotel. Cena e pernottamento.

 

3° Giorno: Nagpur – Kanha (05 ore)
Prima colazione quindi visita dello stupa Dhamma Chakra, noto anche con il nome di Diksha Bhumi, un importante monumento buddista. Lo stupa è una meraviglia dell’architettura in stile buddista. Costruto con pietra locale, marmo e granito, può facilmente. Proseguimento per Kanha. l Parco nazionale di Kanha è un parco nazionale indiano situato nei distretti di Mandla e Balaghat, nel Madhya Pradesh. Negli anni ’30, l’odierna area di Kanha era suddivisa in due santuari, Hallon e Banjar, rispettivamente di 250 e 300 km² ciascuno. Il Parco Nazionale vero e proprio venne istituito il 1º giugno 1955. Oggi comprende un’area di 940 km² e insieme ad un’area cuscinetto circostante di 1009 km² e al vicino Santuario di Phen, di 110 km², costituisce la Riserva delle Tigri di Kanha. Come dice il nome, il parco ospita una numerosa popolazione di tigri reali del Bengala, ma vi si trovano anche leopardi, orsi labiati, barasinga e cuon. Arrivo e sistemazione. Cena e pernottamento.

 

4° Giorno: Kanha National Park 
Prima colazione.La giornata di oggi sarà interamente dedicata alla scoperta del Parco Nazionale. Si effettueranno due safari, il primo la mattino ed il secondo nel pomeriggio. Nel parco è presente una numerosa popolazione di tigri (131 nel giugno 2006), ma vi si trovano anche circa 80 leopardi, quasi 400 cuon (Cuon alpinus alpinus) e orsi.Nell’estremità orientale del parco si possono trovare anche esemplari del raro lupo indiano (Canis lupus pallipes). La preda fondamentale di questi predatori è costituita dai cervi pomellati, o chital, di cui si stima ne vivano nel parco 20.000 esemplari. La seconda specie di cervo più numerosa è il sambar (Rusa unicolor) preda abituale delle tigri. Altri mammiferi che si possono incontrare comunemente sono gli entelli grigi comuni (6668 nel 2000), i cinghiali (8534 nel 2000), i gaur (più di mille nel 2000) e i barasinga o cervi di palude della rarissima sottospecie Rucervus duvaucelii branderi, diffusi solamente a Kanha. Ridotti cinquant’anni fa a non più di 60 esemplari, grazie a severe misure di protezione il loro numero è di nuovo aumentato, tanto da toccare nel giugno 2006 i 1200 esemplari. Un tentativo di reintrodurre nel parco una popolazione di antilopi cervicapra è andato fallito, mentre vi si possono pur sempre incontrare rari esemplari di antilope quadricorne e di nilgau (antilope azzurra). Tra le altre specie di grandi mammiferi del parco ricordiamo il macaco reso, lo sciacallo dorato, la volpe del Bengala, la lontra dal pelo ruvido, il tasso del miele, la piccola civetta indiana, la mangusta grigia indiana, la mangusta rossastra, la iena striata, il gatto della giungla, il gatto leopardo, il tragulo maculato indiano, il pangolino indiano, l’istrice indiano e la lepre indiana. È molto comune anche il gallo della giungla indiano, antenato del pollame domestico Cena e pernottamento. 5° Giorno: Kanha – Bandhavgarh ( 6 ore) Prima colazione quindi partenza verso Bandhavgarh. Il parco Bandhavgarh è stato ricavato in quella che un tempo era la riserva di caccia del maharajà di Rewa, dove è stata catturata la prima tigre bianca, capostipite di numerose generazioni di tigri bianche, diffuse nei più importanti zoo in India e all’estero. Il nome del parco deriva da un antico forte, costruito su una colina alta 800 metri e contenente un tempio. Arrivo in hotel. Cena e pernottamento Importante: I Parchi Nazionali di Kanha e Bandhavgarh sono chiusi ai safari il mercoledì pomeriggio.

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6° Giorno: Bandhavgarh
Prima colazione. Giornata interamente dedicate al safari fotografico, con escursioni sia al mattino che al pomeriggio. Il parco È stato istituito nel 1968 e successivamente esteso nel 1986. Nel 1993 è stato riconosciuto anche come Riserva della tigre (Bandhavgarh Tiger Reserve). Questo parco è noto per la famosa tigre bianca di Rewa ed è caratterizzato da una secca vegetazione decidua con le foreste di sal. Oltre a proteggere un notevole numero di tigri indiane, il parco ospita anche molte altre specie di animali: il grande bue indiano e il bisonte indiano, facilmente avvistabili, il nilgai, il sambar e il cervo abbaiatore. Nota: gli animali del parco vivono allo stato selvatico; non è quindi possibile garantire il loro avvistamento. Molto dipende dal caso e dalla fortuna. Cena e pernottamento in hotel.

7° Giorno: Bandhavgarh – Jabalpur  – treno per Bhopal
Prima colazione e partenza per 4 ore ca ) per visitare le Rocce di marmo. Per circa tre chilometri un bellissimo fiume, il Narmada, scorre tra due alte montagne di marmo,tre chilometri di puro marmo bianco su entrambi i lati, pareti alte come montagne. Una visone spettacolare. Pranzo libero in corso di escursione. Nel pomeriggio partenza in treno per Bhopal: All’arrivo trasferimento in hotel, cena e pernottamento.

 

8° Giorno: Bhopal

Prima colazione e intera giornata di visite. Bhopal, oltre alla sua grande cultura, era una cittadina ricca di piccoli artigiani, famosi in tutta la regione per le loro lavorazioni.Ancora oggi, l’oreficeria è una delle attività economiche importanti di Bhopal.Accanto a questa tradizione artigianale, si è sviluppata un’attività industriale favorita dalla collocazione geografica della città. La fondazione di Bhopal viene attribuita al re di Parmara, Bhoj (1000-1055), e il suo nome era originariamente Bhojpal, dal nome di quel sovrano e dalla parola indiana pal, diga. Infatti, il re creò un lago artificiale sbarrando con una diga di terra il corso del fiume Kolans, e nei pressi fondò la città. Nel Seicento la città faceva parte dell’Impero Moghul, che si estendeva a gran parte dell’India ed era guidato da una classe dirigente di religione islamica ma di idee moderate e tolleranti. Già ai primi del Settecento la città si era arricchita di magnifici palazzi, moschee, e altre bellezze architettoniche. Nel 1724 divenne il cuore di uno regno musulmano creato dal generale (sardar) afgano Dost Mohammed Khan approfittando dell’indebolimento dell’Impero Moghul. Per diversi anni il regno fu indipendente dall’Impero solo di fatto, ma non formalmente. La capitale, inizialmente posta in una cittadina minore, fu trasferita a Bhopal qualche anno dopo. A 45 km da Bhopal si trova il magnifico stupa di Sanchi. Qui si trovano numerosi monumenti buddhisti eretti fra il III secolo a.C. e il XII secolo d.C. Il più famoso degli edifici religiosi costruiti a Sanchi è il cosiddetto Grande Stupa, commissionato originariamente dall’imperatore AÅ›oka il Grande nel III secolo a.C., con un nucleo costituito di una semplice struttura emisferica in mattoni a racchiudere le reliquie del Buddha. A racchiudere la costruzione venne posto il cosiddetto chhatra, un tetto con la forma del parasole dell’ombrello che, nell’iconografia religiosa, era un simbolo della dignità regale e della potenza. Durante il II secolo a.C. lo stupa venne vandalizzato, un evento posto in correlazione dagli storici con l’ascesa dell’Impero Sunga e in particolare dell’imperatore Pusyamitra, notoriamente ostile al Buddhismo. Si pensa che egli abbia distrutto lo stupa originario e che la costruzione sia stata riedificata dal figlio Agnimitra o dai suoi immediati successori. Durante l’ultimo periodo del dominio Sunga lo stupa venne ampliato tramite l’utilizzo di lastre in pietra, fino a raggiungere circa il doppio delle dimensioni originarie. La cupola venne appiattita nella sua zona superiore e al di sopra di essa vennero poste tre pietre scolpite a forma di parasole, racchiuse entro un alto parapetto in pietra di forma quadrata, a simboleggiare il dharma. Nel 1818 un ufficiale britannico, il generale Taylor, fu il primo occidentale di cui si abbia notizia che abbia documentato per iscritto l’esistenza di Sanchi. Fino al 1881 il sito fu saccheggiato da cacciatori di tesori ed esplorato da archeologi dilettanti, fino a che non cominciò un serio lavoro di restauro. Fra il 1912 e il 1919 le strutture vennero portate al loro aspetto attuale sotto la supervisione di John Marshall Oggi, sulla collina di Sanchi restano circa 50 monumenti, fra i quali tre stupa e alcuni templi. Queste strutture sono state inserite nel 1989 nell’elenco dei Patrimoni dell’umanità dell’UNESCO. Rientro a Bhopal. Cena e pernottamento.

 

9° Giorno : Bhopal –Ujjain – Indore
Prima colazione quindi partenza per Indore. Lungo il percorso visita di Ujjain. L’antica città è una delle quattro sante sedi del Kumbh Mela che ha qui luogo ogni 12 anni (il prossimo appuntamento sarà nel 2016) e richiama in tale occasione milioni di fedeli per il bagno rituale ai numerosi ghat del fiume Shipra che Ujjain ospita. Situata lungo un’antica via percorsa da mercanti e carovane, Ujjain vanta una storia insigne le cui origini si perdono nella notte dei tempi. I primi riferimenti storici sono da riferirsi ai tempi del Buddha storico quando essa era la capitale del regno di AvantÄ«. Per questo motivo la città era anche conosciuta con l’appellativo di Avantika. Ujjain conobbe un periodo molto florido al tempo della dominazione del Regno Magadha, specialmente sotto il governo del padre dell’imperatore Ashoka, Bindusara. Si ritiene che fosse stata residenza ufficiale dello stesso Ashoka finché a lui spettò il comando delle regioni occidentali del regno. In seguito l’imperatore Chandragupta II ne fece il più fervente centro culturale del suo potere a discapito della capitale effettiva, Pataliputra. Durante il VI e VII secolo Ujjain fu un’importante centro per lo sviluppo di scienze matematiche a astronomiche. Visita del Mahakaleshwar Temple, dei temple Bade Ganeshji Ka Mandir e Kal Bharav. Vista dell’Osservatorio e dal Palazzo Kalidas, voluto dal sultano di Mabdu nel 1459. Vista alle grotte di Bhartrihari, situate sulle rive del fiume Shipra. Vista del tempio Gadkalika, dedicato alla dea Kaali e situato vicino alle grotte. Pranzo libero in corso di visite. Proseguimento per Indore. Arrivo e sistemazione in hotel. Cena e pernottamento.

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10° Giorni : Indore – Maheshwar & Omkareshwar – Indore
Prima colazione quindi partenza per Maheshwar e Omkareshwar. dopo aver percorso 90 km c.a., si giunge a Maheshwar. Sulle rive del fiume Narmada, questa città ebbe una notevole importanza dal punto di vista politico e culturale algli albori della civiltà Hindu e fu menzionata nel Ramayana e Mahabharta sotto il nome di Mahishmati. Dopo aver trascorso molti anni nell’ombra, la città riprese vigore nel VXIII sec. grazie alla regina Holkar Rani Ahilya Bai. Oltre che per il forte ed i ghats in riva al fiume, la cittàè rinomata per i suoi sari tessuti a mano. Proseguimento per altri 60 km fino a Omkareshwar. Nato alla confluenza dei fiumi Narmada e Kaveri, il villaggio prende il proprio nome dalla singolare forma dell’isola su cui si sviluppa: secondo la tradizione, infatti, essa avrebbe la forma, seppur assai stilizzata, della sillaba sacra OM. Il nome Omkareshwar, infatti, non significa altro che “luogo sacro a forma di Om” e tanto basta per renderlo adatto alla nascita di un florido mercato che trae il proprio sostentamento dalle orde di indiani che giungono da ogni dove, per andare a bagnarsi nel punto in cui le sacre acque dei due fiumi si congiungono; dalle ciotole in ottone usate per portare le offerte al tempio alle collane di fiori alle tinture per la puja ai rosari, tutto viene amabilmente venduto dai commercianti del paese. L’oggetto di culto più importante dell’isola è uno dei dodici jyotirlingas sparsi in tutto il subcontinente indiano: pietre di forma fallica rappresentanti l’energia creativa di Lord Shiva, forse il più venerato tra gli dei del pantheon induista. Tra gli abitanti del villaggio, in tutto tre o quattro mila, vi è una cinquantina di occidentali, per lo più italiani, che hanno deciso di fare di questo luogo, isolato e faticosamente raggiungibile, la loro fissa dimora. Non è difficile capirne il motivo, essendo Omkareshwar uno dei pochi luoghi indiani dove regna un’atmosfera atipica rispetto ai caotici e sovraffollati borghi e villaggi che colmano le pianure e gli altipiani del Madhya Pradesh. Pranzo libero lungo il percorso. Rientro a Indore. Cena e pernottamento.

11° Giorno: Indore – Mandu- Indore
Prima colazione e partenza per Mandu. Mandu, posta in magnifica posizione a 650 metri di quota. Si utilizza il pomeriggio per iniziare l’esplorazione dello straordinario ambiente naturale ed artistico dell’altipiano: un grande complesso di palazzi, moschee e mausolei di architettura afgana del XV e XVI secolo che costellano un altipiano costituito da una propaggine dei monti Vindhya. Questo magico spazio, 200 ettari di natura incontaminata, si affaccia sulla valle della Narmada che scorre verso occidente e sulla pianura del Deccan, che si estende verso sud a perdita d’occhio. La dinastia afgana dei Ghauri, che conquistò l’indipendenza nel 1401 dal sultanato di Delhi, iniziò qui una lunga stagione di straordinarie realizzazioni architettoniche che proseguì con la dinastia dei Khalji e, dopo la conquista della roccaforte da parte di Akbar, con quella dei Moghul, il cui sultano Jahangir elesse Mandu a scenario di alcuni tra i più sfarzosi eventi di celebrazione della sua grandezza. Tra i molti capolavori architettonici, collocati in un ambiente naturale di straordinaria bellezza e quiete, citiamo qui solo il mausoleo marmoreo di Hoshang Shah, costruito nella metà del XV secolo ed importante fonte d’ispirazione per la costruzione del Taj Mahal, ed il Padiglione di Rupamati, a strapiombo sulla valle della Narmada e battuto dai venti, legato alle memorie del tragico destino d’amore e morte del sultano Khalji Baz Bahadur e di Rupamati, la fanciulla dalla voce d’argento: certamente uno tra i luoghi più belli e romantici del mondo. Giornata interamente dedicata alla visita ai diversi nuclei di edifici del sito, tra cui il Recinto Reale con il Palazzo della Nave, la Grande Moschea, il mausoleo di Hosang Shah, il tempio di Nilakanth, il Padiglione di Rupamati ed il Rewa Kund .Rientro a Indore. Cena e pernottamento.

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12° Giorno: Indore – Bombay – Aurangabad( in volo)
Prima colazione quindi trasferimento in aeroporto e volo per Mumbay. Volo in coincidenza per Aurangabad. Trasferimento in hotel. Tempo libero. Cena e pernottamento in hotel.

13° Giorno: Aurangabad – Ajanta – Aurangabad
Prima colazione quindi Intera giornata di vista ad Ajanta.Il sito è famoso per il complesso monumentale omonimo. Notevoli sono le pitture buddhiste scoperte nel 1817 nei santuari e monasteri scavati nella roccia risalenti al periodo che va dal II secolo a.C. al VII d.C. Tra queste pitture, rappresentanti incarnazioni del Buddha dette Jataka e episodi della sua vita, le più famose ed importanti sono senza dubbio quelle appartenenti al cosiddetto Ciclo di Ajanta che va dal periodo dell’arte gupta a quella post-gupta.Pranzo libero. Nel pomeriggio rientro ad Aurangabad. Panoramica della città. Cena e pernottamento.

 

14° Giorno: Aurangabad – Ellora – Mumbai
Prima colazione quindi escursione a Ellora. Ellora è, fin da tempi antichi, contemporaneamente centro di pelligrinaggio di 3 grandi religioni: buddhismo, brahmanesimo e giainismo. Proprio a questa sua particolarità si deve la fioritura artistica che ne fa una delle maggiori località di architettura rupestre di tutto il subcontinente indiano. Presso questa località si trova infatti un complesso di ben 34 grotte adibite a templi grazie a scavi nella roccia. La realizzazione di questi templi copre un periodo che va dal V al X secolo; le grotte numerate da 1 a 12 appartengono alla tradizione buddhista, quelle da 13 a 29 all’arte Chalukya di tradizione brahmana e induista (VII-IX secolo), le ultime da 30 a 34 (IX-X secolo) sono invece gianiste. Tra il gruppo buddhista particolare importanza hanno i vihara Do Thal e Tin Thal e il chaitya di Visvakarma. Del secondo gruppo sono spiccano i templi Ravanaka-Khai e Dasavatara dedicati rispettivamente a Shiva e a Visnu ma soprattutto il famoso tempio Kailasanatha (o Kailasa) dedicato a Shiva che, costruito con un solo blocco, tenta di rendere visibile all’uomo il sacro Monte Kailash dimora del dio. Questo tempio, risalente all’VIII secolo, conserva traccia di pitture del tutto simili ai celebri cicli di Ajanta ed agli affreschi di Badami. L’influenza architettonica e il tipo di decorazione plastica del Kailasanatha è riscontrabile anche nel terzo gruppo giainista.Pranzo libero Nel pomeriggio rientro ad Aurangabad, con visita al mausoleo di Bibi-ka-maqbara,costruito dall’imperatore Aurangzeb per le spoglie della moglie, ad imitazione del Taj Mahal di Agra. Nel tardo pomeriggio partenza con volo per Mumbai. Arrivo e trasferimento in hotel. Cena di arrivederci. Dopo cena trasferimento in aeroporto e volo di rientro.

15° Giorno: Mumbai – Italia 
Rientro all’aeroporto di origine.

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